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Nuoto e ginnastica artistica: sinergia per arrivare al Top

La ginnastica artistica come supporto negli allenamenti di nuoto. Nulla di strano, stiamo parlando del rivoluzionario metodo di preparazione utilizzato da Andrea Di Nino nel suo team ADN Swim Project. Un interscambio tra le due discipline che avviene grazie all’aiuto di Stefano Laudadio, professionista del mestiere e uno dei tecnici di ginnastica artistica nel giro della Nazionale. Insieme lavorano a questa nuova idea, per portare gli atleti internazionali del team ADN Project ai massimi risultati.

Ginnastica e nuoto a prima vista appaiono sport agli opposti. Perché hai deciso di integrarla ai tuoi allenamenti?

Di Nino: “Ritengo che ci siano degli aspetti molto utili per un nuotatore. Per esempio uno sprinter deve curare molto la fase aerea del tuffo e con esercizi specifici in sala si ricercano movimenti in aria, nella fase di volo che in altri contesti non si riescono a utilizzare. La ginnastica aiuta molto l’esplosività e la potenza. Inoltre è molto importante per la ricerca del controllo del corpo e dell’equilibrio, aspetti che un nuotatore spesso trascura.”

Come è nata questa idea? Avete preso spunto da altri team o è una novità?

Di Nino: “Negli ultimi anni si sta diffondendo come nuova metodologia di lavoro a secco da associare al classico lavoro in palestra.  Altro dato interessante e` scoprire come molti atleti di alto livello hanno svolto da piccoli ginnastica artistica. C’è dunque un’affinità tra le due discipline che a prima vista non si vede. Per questo abbiamo deciso di affidarci a un esperto del settore come Stefano Laudadio.”

La ginnastica applicata al nuoto è più indicata per un certo tipo di stile o è utile per tutti?

Laudadio: “Si lavora su diversi movimenti specifici. Ogni attrezzo ha una sua funzione esatta, come può avvenire per gli anelli, con la loro fase di trazione e oscillazione del corpo ideale per un delfinista, ma anche altri esercizi possono essere utili per altri stili, come alcuni per le gambe dei ranisti. Sfruttiamo anche allenamenti alla sbarra o alla parallele simmetriche. Sono tanti gli aspetti che un nuotatore trascura, come quelli del controllo del proprio corpo, cosa che invece non farà mai un ginnasta.”

E’ da molto che collaborate e quali sono i risultati fino ad ora?

Di Nino: “Abbiamo iniziato a gennaio con un primo gruppo e in cinque mesi abbiamo avuto già riscontri positivi sul controllo del corpo e anche un miglioramento muscolare. Il secondo gruppo è partito a marzo e prosegue bene sulla scia del primo. E’ un programma a lungo termine i cui frutti vorremmo vedere prima ai Mondiali di Kazan 2015 e poi alle Olimpiadi di Rio 2016”.

Infine quali sono i vostri obiettivi?

Di Nino e Laudadio: “Migliorare i propri personali ed essere competitivi ai massimi livelli a Rio”

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