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ROAD TO KONA – Diario di un Ironman, Novembre 2016

Io voglio il sogno.

Io voglio Kona.

Quindi andrò a Kona.

No, non sono impazzita, o almeno non del tutto! Ma se è vero che devi essere tu il primo a credere di poter realizzare il tuo sogno o di riuscire a compiere la tua grande impresa, anche quando tutti ti dicono che è impossibile perché il tuo sogno è troppo ambizioso…. Beh, ecco perché io dico che andrò a Kona.

E questa è una certezza!

Il primo mese di preparazione è già passato. Il 10 ottobre è cominciata la nuova avventura che mi porterà alle Hawaii!

Quest’anno ho rivoluzionato molto la mia preparazione: nuovo allenatore, nuove tabelle e nuovi metodi di allenamento.

Ho capito che ammazzarsi di km e ripetute sin dall’inizio della stagione serve a poco e costa molto in termini di stress sia fisico che mentale. Il rischio è solo quello di arrivare al giorno in cui dovresti dare tutto e rendersi conto che invece hai già dato tutto -o quasi- nei mesi precedenti, con conseguenze a dir poco spiacevoli durante la gara. Lo dico perché è successo anche a me, purtroppo, nel mio ultimo Ironman a Zurigo. Sono letteralmente saltata di testa. E e se parte quella… game over!

E quindi ecco perché dico: benvenuta novità e benvenuto cambiamento!

Che tradotto in termini pratici significa rimettere in discussione tutto. E quando dico tutto, significa “tutto”:

modo di nuotare, correre, e pedalare.

Quindi via ad un mare di tecnica ed esercizi che prima non avevo mai fatto, o che avevo fatto solo in maniera marginale e superficiale.

Detta così potrebbe suonare facile, ma in realtà ci vogliono molta costanza, umiltà, pazienza e voglia di cambiare per migliorare.

Mi ritrovo a fare semplici esercizi a corpo libero, che il giorno dopo si fanno sentire sui miei muscoli come se avessi fatto due ore di pesi in palestra, oppure a percorrere km a piedi cercando di concentrarmi sull’impostazione del mio corpo e sulla cadenza di passo.

Stessa cosa vale per la pedalata e la nuotata ….esercizi su esercizi.

Posso passare più di un’ora e mezza in acqua cercando di allungare la mia bracciata, l’efficacia della gambata o migliorare l ’ impostazione della nuotata. Ed è una gran fatica!  Io che credevo di nuotare ‘discretamente’,   mi accorgo invece di essere solo una “paperella”!

Tutto ciò i primi giorni mi lasciava stupita e un po’ disorientata, come tutte le cose nuove. Ma ora inizia a piacermi e a farmi pensare che forse sto andando nella giusta direzione.

Ovviamente sono solo all’inizio e la strada è ancora lunga ma una certezza ce l’ho…

Io voglio il sogno.

Io voglio Kona.

Quindi andrò a Kona.