La plastica in oceano più incontrata durante la nuotata

Triathlon/Acque Libere
Scritto da: Oly Rush at 11 Febbraio '23 0
You are reading: La plastica in oceano più incontrata durante la nuotata

Ogni lato dell’isola è circondato da rifiuti provenienti dall’oceano. La parte orientale è sicuramente la più colpita essendo battuta dai venti nord-orientali, i quali spingono i rifiuti di plastica provenienti da tutto il resto dei Caraibi. Qui è possibile notare bottiglie, coperchi, secchi di plastica, forcine per capelli, infradito, scarpe, flaconi di shampoo e spesso, anche oggetti più grandi come materiali edili e piccole barche.

Sul lato nord dell’isola si vedono molte bottiglie di bibite, alcune con l’etichetta ancora incollata ed è interessante perché si può scoprire più o meno con precisione la provenienza dei prodotti. Sappiamo che molta spazzatura proviene da Haiti e dalla Giamaica. In questi paesi, come alle Cayman, le soluzioni per lo smaltimento dei rifiuti sono tutt’altro che ideali. Durante le tempeste, tutta la spazzatura che non si trova al chiuso finisce nell’oceano e quindi sulle spiagge.

Sulla Seven Mile c’è molta meno plastica. I motivi sono due:

  1. Grazie alla forma dell’isola, questa zona è protetta dai venti che soffiano da est.
  2. Lo staff degli hotel e dei condomini esce ogni mattina per raccogliere tutti i rifiuti che hanno raggiunto la riva.

Vedendo il suo aspetto curato, alcune persone possono non accorgersi del problema reale che diventa molto evidente sulle altre coste. L’isola è MOLTO fortunata ad avere l’associazione Plastic Free Cayman che organizza la pulizia delle spiagge.

I rifiuti di plastica più diffusi alle Cayman:

1)    Bicchieri e posate di plastica provenienti dai bar

Questi prodotti vengono gettati molto spesso sulla Seven Mile. I bar utilizzano ancora plastica monouso per ogni bevanda consumata sulla spiaggia. Si potrebbe risolvere il problema se gli hotel, i bar e i ristoranti seguissero una strategia di deposito dei rifiuti ed usare un bicchiere riutilizzabile che potrebbe anche essere composto da plastica proveniente dalla spiaggia. Inoltre, il cibo da asporto viene anche fornito con posate di plastica, una gran quantità della quale finisce in mare. Anche quando i rifiuti vengono smaltiti correttamente, finiscono in discarica, il che non è affatto l’ideale.

2)    Scarpe, infradito e altre anime perdute

Non mi sarei mai aspettato di vedere così tante scarpe! Dove sono i loro proprietari? Dov’è l’altra scarpa? Non lo sapremo mai! Ma quello che sappiamo è che galleggeranno fino a ricoprirsi di forme di vita ( crostacei ed alghe) e che una volta raggiunto un peso sufficiente affonderanno, andando ad aggiungersi al pesante strato di rifiuti sul fondo dell’oceano. Amici, prendetevi cura delle vostre scarpe! Finché galleggiano, vengono trasportate da una parte all’altra degli oceani fino a raggiungere spiagge come queste delle Cayman.

3)    Bottiglie e tappi di bottiglia

Le bottiglie di plastica finiscono sulle spiagge per vari motivi. Alcune vengono trasportate dall’acqua da altri paesi, altre vengono abbandonate dai frequentatori delle spiagge locali, altre ancora appartengono ai pescatori che le usano per individuare le prede. Alcuni pescatori prendono all’amo uno squalo, poi lo lasciano legato a bottiglie di plastica galleggianti e tornano in un secondo momento per uccidere la preda con gli strumenti adatti. A volte, gli squali vengono dimenticati e lottano per la sopravvivenza mentre sono agganciati a questi galleggianti.

4)    Plastica frammentata non identificabile

Si tratta dello scenario più comune alle Isole Cayman. Una parte dei rifiuti viene sospinta dal vento per miglia e miglia, arrivando fino alle spiagge sabbiose di questa zona. Nel frattempo, viene arsa dal sole, sbattuta da una parte all’altra e corrosa in pezzi sempre più piccoli. I pesci scambiano spesso questi frammenti di plastica per cibo che rimangono poi incastrati nel loro stomaco, provocando la morte dell’animale.

Non sono casi isolati: ormai è raro trovare una specie marina che non muoia per cause simili.

5)    Rifiuti ittici

I rifiuti della pesca sono i principali detriti che si trovano sulle spiagge del Dorset. Qui non sono così comuni. Ciò potrebbe essere dovuto al fatto che in queste acque si pratica una pesca commerciale molto meno intensa. I rifiuti che vengono raccolti sono di solito solo una singola lenza e un amo. Anche questi però possono accumularsi. Portate sempre a casa il vostro materiale usato e smaltitelo correttamente.

Author

Scritto da:

Oly Rush

“Il suono dell’oceano calma l’agitazione!” Ciao, mi chiamo Oly Rush e sono un nuotatore, un difensore dell’oceano e un attivista per l’ambiente… e adoro quello che faccio! Ho vissuto circondato dall’acqua sin da quando ero piccolo, mi sono allenato come nuotatore a livello agonistico e spesso trascorrevo le vacanze estive sulla costa, andando in campeggio in Cornovaglia. Stavo in mare tutto il giorno a praticare il bodyboard e a giocare negli specchi d’acqua tra le rocce, meravigliandomi di fronte alla bellezza delle creature marine! Non ne avevo mai abbastanza! Al mattino mi svegliavo con il suono delle onde che si infrangevano sulla la costa frastagliata e la sera mi addormentavo continuando ad ascoltare quel suono. Ero attirato dall’oceano e lo sono ancora oggi. Passando tutto questo tempo vicino al mare e lungo la costa, ho acquisito sempre più consapevolezza del grave problema dell’inquinamento causato dalla plastica. Il nostro pianeta sta affrontando molti problemi e credo che quello dell’inquinamento da plastica sia un ottimo punto di partenza per il cambiamento di cui abbiamo bisogno. È facile prenderne parte attivamente, aiutando a ripulire l’ambiente dalla plastica e riducendo l’uso di questo materiale. Può essere la vera spinta di cui abbiamo bisogno per analizzare altri aspetti della nostra vita e l’impatto che le nostre abitudini hanno su questo pianeta bellissimo e fragile. Negli ultimi anni, il mio scopo è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento da plastica e ho cercato di farlo attraverso una delle mie passioni: il nuoto su lunghe distanze. Anno dopo anno, le distanze percorse a nuoto sono diventate sempre maggiori e più impegnative, ma nel compierle sono riuscito ad arrivare a molte persone e a generare una reazione a catena efficace nel contrastare un fenomeno così pressante. Ho provato a rallentare il più possibile il mio ritmo di vita, ma al momento mi sto dividendo fra guadagnare abbastanza per pagare le bollette, ristrutturare casa, organizzare eventi di beneficienza, pulire regolarmente le spiagge e allenarmi per delle nuotate impegnative per sensibilizzare le persone. Il ritmo della mia vita non è ancora rallentato granché, ma il viaggio è pazzesco! Se dovessi riassumere tutto in una frase, direi: “Voglio godermi questa breve vita sulla terra, ma con la massima delicatezza possibile, lasciando spazio per prosperare anche ad altre creature.” Il mio profilo Instagram è @_projectplanet_