Bambini e paura dell’acqua: come prevenirla e batterla

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Scritto da: Arturo Mugnai at 8 Giugno '18 0
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L’acqua può far paura, soprattutto ai più piccoli che si approcciano per la prima volta a questo affascinante elemento, ma non è raro che vi siano, anche tra gli adulti, esempi di resistenza all’attività natatoria per timore e preoccupazioni.

Bisogna innanzitutto chiarire che la paura dell’acqua trova una sua legittimità: è un ambiente effettivamente in grado di presentare dei rischi, soprattutto quando si parla di fonti naturali. L’eccessiva preoccupazione però può rendere davvero difficoltoso l’approccio anche al mondo delle piscine, e quindi disincentivare l’attività motoria o sportiva all’interno di questo elemento.

Esporre i bimbi, fin da piccoli, all’acqua, ovviamente nella tutela della loro sicurezza, contribuisce sicuramente ad un buon rapporto con questa. Spesso i genitori incontrano difficoltà nell’introdurre i propri figli al mondo acquatico, insicuri su quali siano le buone pratiche da seguire anche in vacanza. Per questo, i corsi in piscina dedicati ai piccolissimi rappresentano un’esperienza importante non solo per i bimbi, ma anche per i genitori stessi, che possono imparare dagli istruttori quali sono i movimenti e le posizioni idonee per una corretta introduzione all’acqua.

Se in età pre-scolare o scolare il bambino manifesta già paura dell’acqua, allora bisogna intervenire quanto prima introducendolo ad un corso che possa fare al caso suo: il timore del mondo acquatico non può essere sopravvalutato per diversi motivi.

1. Innanzitutto, le probabilità che un giorno possa beneficiare degli aspetti positivi di un’attività motoria in acqua si riducono drasticamente, con effetti sul ventaglio di esercizi motori ideali per rimanere in forma.

2. In secondo luogo, la paura dell’acqua non è un fattore debilitante soltanto nell’ambito sportivo, ma anche in quello quotidiano. Si pensi ad esempio alle vacanze estive: questo aspetto potrebbe condizionare un intero viaggio, con gli amici o con i genitori, e rendere stressante un momento dell’anno che invece dovrebbe regalare serenità, riposo e divertimento.

Ma come può insorgere la paura dell’acqua? Spesso si ha a che fare con esperienze negative passate, dovute ad incidenti, ma non solo. Anche una cattiva e frettolosa introduzione a questo elemento potrebbe condizionare l’approccio della persona. Così come, al contrario, la totale assenza di introduzione all’acqua.

Immaginate ogni soggetto, soprattutto i bambini, come individui che possono essere facilmente influenzati dal modo con cui le loro figure di riferimento, o gli istruttori di nuoto, li avvicinano ad un qualsiasi elemento del mondo esterno.

Offrire loro delle risorse e delle conoscenze di base per potersela cavare è fondamentale, ma lo è altrettanto spiegare loro che in fondo si può avere il pieno controllo del proprio corpo anche immersi nell’acqua, e non soltanto camminando sulla terraferma. L’intervento di istruttori esperti è un elemento imprescindibile per rendere questo processo quanto più efficace e sicuro possibile.

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Scritto da:

Arturo Mugnai

Arturo Mugnai was born in Tuscany in 1990. After competing as a backstroke swimmer, he enrolled to study psychology while continuing to write and be passionate about swimming. After completing his first degree and then his master’s, he became a sports psychologist. He firmly believes that the psychological side is vital for all sportsmen and women, even those competing in water sports. In other words, you never forget your first love.