La coach Panettieri ci guida alla scoperta dei corsi di nuoto per adulti e delle “creature” che abitualmente li popolano, croce e delizia degli istruttori! 🙂
La fatidica “ora x” che dà inizio al corso di nuoto risuona nella testa dell’adulto come una campanella scolastica: è ora di entrare a lezione muniti della migliore buona volontà per affrontare le materie, in questo caso una, più ostica: il nuoto.
La classica suddivisione su tre livelli – principianti, intermedi e avanzati – che sicuramente, a occhio, aiuta l’istruttore a organizzare il giusto piano di lavoro, nasconde in realtà una serie di sottogruppi. Diverso sarà infatti l’approccio didattico, ad esempio nel gruppo principiante, di un adulto che entra in acqua terrorizzato o di uno che in acqua ci sta bene e si chiede tra sé e sé “Ma perché non sono venuto prima?”. Il legame che si instaura con l’acqua, nel primo livello, è di fondamentale importanza; l’istruttore, sotto le mentite spoglie di un Cupido, deve far scoccare la freccia dell’amore! La costanza è sicuramente l’ingrediente principale di questa fascia!
Il gruppo intermedio è senza ombra di dubbio la parte più delicata del corso nuoto adulti; qui è facilissimo incontrare allo stesso tempo l’adulto affamato e bramoso del livello successivo e quello che invece per sua natura è “l’eterno intermedio”. L’eccitazione per il desiderio del tanto ambito livello avanzato (e di conseguenza spesso il voler strafare e il “non ascoltare”) fa sì che il primo rimanga ancorato, come il secondo caso, per molto tempo nel girone dei mezzani. Da eroe dell’amore acquatico il povero istruttore diviene un “uomo panino”, schiacciato dai capricci e dall’ardore di questi neofiti del nuoto. Solo la pazienza viene premiata!
Di tutt’altro pianeta sono gli adulti cosiddetti “avanzati”. Loro, come dice il termine che li identifica, avanzano, esplorano, approfondiscono il mondo del nuoto con scioltezza, affinano la tecnica, scelgono uno stile preferito; esplode in loro la voglia di provare qualche tipo di andatura, instaurano un rapporto a dir poco “svizzero” con il cronometro e prendono le pulsazioni con una attenzione quasi medica; sempre ligi alle indicazioni dell’istruttore, ormai diventato il loro paladino indiscusso.
Le ramificazioni del grande albero acquatico dopo il terzo livello sono svariate: nuoto libero, nuoto master, perché no pallanuoto master e, per i più fortunati, anche una carriera da tuffatori master.
Il coraggio di “sapersi aspettare” e di non aspettarsi una progressione fulminea è la chiave di volta per un viaggio emozionante all’interno di quella che è “libertà acquatica”.
Il “gong” della fine della lezione è già l’inizio della lezione successiva!