Il nuoto, così come lo sport in generale, è un ottimo spunto per parlare di mental training. Padroneggiare il processo di pianificazione degli obiettivi, essere resiliente[1] e imparare a dare il meglio di te, ti sarà utile, non solo nello sport, ma anche nella vita.
In questo articolo vogliamo porre il focus su alcune tecniche “mentali” che potrebbero aiutarti a migliorare, non solo la tua performance, ma anche la tua vita al di fuori dello sport.
Innanzitutto impara ad evitare il self-talk[2] negativo. Più facile a dirsi che a farsi. Quante volte ti sarà capitato di affermare di fronte ad un compito impegnativo: “Non posso farlo”; “Impossibile”;
“Non ci riuscirò mai”. L’auto-sabotaggio è la via peggiore per riuscire in qualcosa. Quando questo monologo interiore autolesionista si manifesta prima dell’azione, cerca modi alternativi per affrontare la situazione. Per esempio, se credi che il tuo obiettivo sia troppo grande, trovane un altro, più alla tua portata e più realisticamente raggiungibile.
Steve Jobs diceva: “Focus is not about saying yes. Focus is about saying no”. Impara a dire di “no”. “No” alle distrazioni, “no” alla poca attenzione, “no” a tutto ciò che potrebbe distogliere la tua attenzione dall’obiettivo. Non permettere alla tua mente di vagare. Sviluppa la capacità di non farti distrarre da fattori esterni e concentrati esclusivamente sulla tua attività. Questo ti permetterà di eseguirla al meglio delle tue capacità.
Impara a gestire situazioni di alta pressione. Il modo migliore per essere lucido sotto pressione è quello di essere abituato a questa situazione. Se sei allenato a gestire la pressione in allenamento, la gestione della pressione in gara risulterà qualcosa di estremamente “semplice”. Gestisci la pressione, cura ogni aspetto della preparazione in maniera maniacale. Questo ti permetterà di avere delle performance ottime.
Sviluppa la tua “ancora”. Troppo spesso c’è uno scollamento tra la situazione di allenamento e la gara. Questo non fa altro che rendere l’obiettivo più difficile da raggiungere. Trovare un ancoraggio che ti porti a rivivere emozioni positive già provate in allenamento può essere molto importante. Può essere un semplice oggetto (la cuffia, la borsa), un gesto (un colpo sul petto) o una frase (“Vai!”). Sviluppare questo “segnale”, utilizzarlo sia durante l’allenamento che in gara, può innescare la mente (e di conseguenza il corpo) ad essere pronto alla prestazione massimale.
Focalizzati su obiettivi di performance. Concentrati su ciò che tu puoi controllare. Migliora la tua tecnica, le tue performance in allenamento, la tua alimentazione. Sembrano cose banali, ma alla fine potrebbero contribuire al tuo successo. Inutile fissarsi sul risultato, tu puoi controllare solo quello che succede nella tua corsia, non puoi avere il controllo su quello che faranno i tuoi avversari.
Questi sono solo alcuni spunti su come allenare la mente alla prestazione, ma potrebbero rivelarsi dei preziosi alleati nel raggiungimento della tua performance ottimale.
[1] resilienza, è la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.
[2] dialogo “interno”
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