Sulla base di alcuni test effettuati dentro e fuori la vasca, potrai valutare come impostare al meglio il tuo allenamento per ottenere risultati migliori.
In giro per le piscine o palestre si trovano tanti atleti amatori che seguono programmi di allenamento inventati da loro stessi. Probabilmente queste stesse persone non saprebbero spiegare perché fanno quel tipo di lavoro, con quella pausa e ripetuto quel numero di volte.
Questo perché per creare un allenamento ci sono dei concetti di base da rispettare.
Sicuramente un’arma in più da usare per rendere più efficace un allenamento, ma anche per valutare se questo sta producendo dei risultati, sono i test fisici di valutazione.
I test che ti proponiamo sono 3: uno base, uno da eseguire in vasca e uno in palestra.
Questo primo test altri non è che una raccolta di dati personali: altezza, peso, composizione corporea e flessibilità. Questi dati possono essere molto utili per capire la propria condizione fisica e valutare un programma di allenamento ad hoc. Per esempio, se la composizione corporea rileva una percentuale di massa grassa troppo alta allora si può impostare un allenamento che porti alla diminuzione di questa. Ripetendo la raccolta dati mesi dopo, si può capire perfettamente se quanto fatto ha funzionato o meno.
Questo test è da svolgere in acqua. Consiste nello svolgere uno scatto di 50m (nello stile che preferisci). Durante lo scatto avrai bisogno di un “assistente” che conti le tue bracciate. Il rapporto tra numero di bracciate e velocità (e cioè il tempo cronometrato dello scatto) può essere molto utile per capire due cose:
1. Se il tempo è buono, ma le bracciate sono troppe, puoi impostare un allenamento che ti porti ad aumentare l’efficacia della bracciata;
2. Al contrario, se il numero di bracciate è buono, ma il tempo è troppo alto, puoi impostare un allenamento che ti porti a velocizzare la bracciata.
Ripetere questo test sarà il banco di prova per capire se gli obiettivi su cui hai lavorato sono stati raggiunti.
Questo test è da svolgere in palestra. Per massimale si intende il massimo carico sollevabile per 1 ripetizione singola. È fondamentale conoscere questo dato perché in base al tipo di lavoro da svolgere è opportuno utilizzare un carico basato sul massimale di quel particolare esercizio. Esempio, per lavorare sulla forza massima è opportuno utilizzare dei carichi intorno all’80-90% del massimale.
Per trovarlo, parti da un carico medio-basso con cui svolgere una serie di 12 ripetizioni. Recupera completamente (circa 2’), dopodiché aumenta il peso e scala a 10 ripetizioni. Ripeti fino ad arrivare a trovare il tuo massimale sulla singola ripetizione. Sarebbe meglio farsi aiutare da qualcuno durante la ricerca di questo dato.
Ripetere questo test dopo un ciclo di allenamenti permette di valutare se quanto fatto ha prodotto dei risultati.
Come ultima cosa parliamo della caratteristica fondamentale per eseguire un test, ovvero la standardizzazione. Vuol dire che il test va eseguito sempre nella stessa condizione. Per esempio, se farai uno di questi test nel weekend a metà mattinata, quando vorrai ripeterlo sarebbe meglio che lo rifacessi esattamente nello stesso momento in modo che i risultati siano il più confrontabili possibile.