The Grand Swim – La Grande Nuotata

Triathlon/Acque Libere
Scritto da: Oly Rush at 13 Dicembre '22 0
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“Il motivo per cui ho affrontato The Grand Swim è stato raccogliere fondi e sensibilizzare l’opinione pubblica sul costante problema dei nostri mari.” (Oly Rush)

Distanza: 95,5 km   |   Temperatura dell’aria: 27,2°C

Ore: 36.59   |   Temperatura del mare: 27,7°C

Condizioni del vento: 11 nodi SE   |   Frequenza bracciata: 44 

Moto ondoso: <0,6 metri SE   |   Visibilità: buona/eccellente 

Quando ho completato a nuoto il giro dell’Isola di Wight (#swimiowplasticfight) ero euforico, ma in qualche modo sentivo di volermi spingere oltre! Mi ero allenato per affrontare oltre 20 ore di nuoto e alla fine siamo riusciti a realizzare l’impresa in 15 ore, grazie ad un’incredibile pianificazione che ha tenuto conto delle maree. È stata una sfida impegnativa, ma non mi ha fatto spingere oltre il mio limite. Sentivo quasi di imbrogliare definendomi un nuotatore di resistenza, fino a quando non ho affrontato The Grand Swim. Questa sfida mi ha permesso di spingermi fino mio limite assoluto. Non mi sono mai sentito così piccolo nell’oceano.

Ci sono stati momenti in cui ero pronto, quasi desideravo che qualcosa uscisse dal profondo e mi trascinasse giù nell’abisso. Questa impresa mi ha messo alla prova in tanti modi, ha messo alla prova la mia forza fisica e mentale fino all’inverosimile. Mi sono approcciato a questa sfida consapevole di poter perdere la vita, ma così non è stato.

Una roba estrema, vero?

L’obiettivo…

Questo tipo di imprese sono possibili solo quando dietro c’è un grande obiettivo. Quello per cui ho combattuto il 16 maggio 2022 era lo stato dei nostri mari. Oggi se ne parla molto più di prima, ma le parole non contano nulla quando le istituzioni fanno poco per limitare l’impiego di plastica monouso.

I nostri mari sono un habitat estremamente importante, non solo per le forme di vita che vi abitano, ma anche per i sistemi globali nel loro insieme. Ciò che l’uomo sta facendo a questo ecosistema perfetto è imperdonabile. Siamo noi consumatori a dover chiedere un cambiamento. La plastica monouso viene utilizzata perché è economica, ma ancora più economico è acquistare un contenitore, prendersene cura e riutilizzarlo più e più volte. Il costo per l’ambiente è incalcolabile.

Il motivo per cui ho affrontato The Grand Swim è stato raccogliere fondi e sensibilizzare l’opinione pubblica sul costante problema dei nostri mari.

Facendo rumore e ispirando i giovani il problema sarebbe sotto gli occhi di tutti. Questa impresa ha avuto un impatto politico: io e la mia squadra siamo stati invitati a parlare con il Primo Ministro delle Cayman Wayne Panton, che ha promesso che quest’anno metterà in atto un divieto sull’uso della plastica. Non vediamo l’ora che questa iniziativa prenda il via!

Facendo “rumore”, spero di riuscire a incoraggiare altre persone a prendere decisioni consapevoli. È facile rimanere fermi nella solita routine come se fossimo degli zombie, scegliendo determinati prodotti solo per abitudine. Sii consapevole, prenditi del tempo per pensare e non scegliere solo in base alle tue abitudini. Il mio obiettivo è ispirare le persone a fare scelte consapevoli.

Come mi sono preparato per l’impresa

Tanto, tantissimo allenamento di nuoto, ma non era ancora abbastanza…

Davvero tanto, tanto nuoto per ore e ore. Il mio programma di allenamento includeva fino a circa 80 km a settimana di nuoto in piscina durante l’inverno e oltre 10 ore di nuoto in mare d’estate. L’allenamento in piscina non è l’ideale perché non è la stessa cosa, i problemi con il cloro e la necessità di virare ogni 25 metri non sono il massimo…si fa quello che si può con quello che si ha a disposizione. Sapevo nel profondo che ero fisicamente poco preparato per l’impresa che stavo per affrontare. Un infortunio alla spalla mi ha costretto a entrare nella fase di tapering con alcune settimane di anticipo e non ho nuotato neanche un metro nelle due settimane precedenti l’evento.

Durante la preparazione mi sono allenato moltissimo e ho ripreso ad allenarmi subito dopo essere tornato qui nel Regno Unito.

Faccio regolarmente esercizi di stretching, mobilità e flessibilità. Anche l’allenamento con i pesi è una parte fondamentale del mio programma. Oltre al nuoto, pratico tutto il cardio possibile per mantenere il mio cuore in buono stato, come corsa e bicicletta. Faccio sempre molta attenzione a non esagerare con la corsa, perché tengo alle mie ginocchia. Ho la fortuna di avere un amico che fa il personal trainer e che mi ha aiutato consigliandomi un piano di allenamento in vista della mia impresa alle Cayman.

Una cosa che penso mi abbia davvero aiutato con l’allenamento e il recupero è stata la dieta vegetariana. Ci sono molti vantaggi nel seguire una dieta vegetariana, non solo per il corpo, ma anche per il pianeta. Per esperienza personale ho sofferto per molti anni di condizioni come la sindrome delle gambe senza riposo e la sindrome dell’intestino irritabile. Da quando seguo una dieta a base vegetale ho visto scomparire completamente molte dei miei precedenti disturbi. Se ti interessa avere maggiori informazioni sull’essere un atleta che segue una dieta vegetariana, ti consiglio questo articolo.

Insieme alla preparazione fisica, era essenziale per me preparare la mente all’obiettivo che mi ero prefissato. Ho una mente molto attiva, che viaggia sempre ad un ritmo veloce. A volte ho bisogno di calmare la mia voce interiore e per farlo utilizzo tecniche come la meditazione. Ho svolto gran parte di The Grand Swim meditando.

Il giorno dell’evento mi sono preparato spalmandomi sul corpo uno spesso strato di crema solare. Era l’unico modo per tentare di proteggermi dai raggi solari e dovevo abbondare con la crema, ma sarebbe stato abbastanza per il sole dei Caraibi?!

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Scritto da:

Oly Rush

“Il suono dell’oceano calma l’agitazione!” Ciao, mi chiamo Oly Rush e sono un nuotatore, un difensore dell’oceano e un attivista per l’ambiente… e adoro quello che faccio! Ho vissuto circondato dall’acqua sin da quando ero piccolo, mi sono allenato come nuotatore a livello agonistico e spesso trascorrevo le vacanze estive sulla costa, andando in campeggio in Cornovaglia. Stavo in mare tutto il giorno a praticare il bodyboard e a giocare negli specchi d’acqua tra le rocce, meravigliandomi di fronte alla bellezza delle creature marine! Non ne avevo mai abbastanza! Al mattino mi svegliavo con il suono delle onde che si infrangevano sulla la costa frastagliata e la sera mi addormentavo continuando ad ascoltare quel suono. Ero attirato dall’oceano e lo sono ancora oggi. Passando tutto questo tempo vicino al mare e lungo la costa, ho acquisito sempre più consapevolezza del grave problema dell’inquinamento causato dalla plastica. Il nostro pianeta sta affrontando molti problemi e credo che quello dell’inquinamento da plastica sia un ottimo punto di partenza per il cambiamento di cui abbiamo bisogno. È facile prenderne parte attivamente, aiutando a ripulire l’ambiente dalla plastica e riducendo l’uso di questo materiale. Può essere la vera spinta di cui abbiamo bisogno per analizzare altri aspetti della nostra vita e l’impatto che le nostre abitudini hanno su questo pianeta bellissimo e fragile. Negli ultimi anni, il mio scopo è stato quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’inquinamento da plastica e ho cercato di farlo attraverso una delle mie passioni: il nuoto su lunghe distanze. Anno dopo anno, le distanze percorse a nuoto sono diventate sempre maggiori e più impegnative, ma nel compierle sono riuscito ad arrivare a molte persone e a generare una reazione a catena efficace nel contrastare un fenomeno così pressante. Ho provato a rallentare il più possibile il mio ritmo di vita, ma al momento mi sto dividendo fra guadagnare abbastanza per pagare le bollette, ristrutturare casa, organizzare eventi di beneficienza, pulire regolarmente le spiagge e allenarmi per delle nuotate impegnative per sensibilizzare le persone. Il ritmo della mia vita non è ancora rallentato granché, ma il viaggio è pazzesco! Se dovessi riassumere tutto in una frase, direi: “Voglio godermi questa breve vita sulla terra, ma con la massima delicatezza possibile, lasciando spazio per prosperare anche ad altre creature.” Il mio profilo Instagram è @_projectplanet_