L’approccio alla corsa
Iniziare a correre è solo in apparenza la cosa più facile del mondo. Indossare le scarpe da tennis e andare a correre al parco fin quando si riesce è infatti il modo giusto solo se ci si vuole far male. La corsa è un’attività che, a differenza del nuoto, risulta traumatica poiché ad ogni passo l’intero peso del corpo deve essere ammortizzato da muscoli e tendini insieme a giunture e articolazioni. Una tecnica di corsa sbagliata e un approccio troppo aggressivo alla disciplina possono far incorrere in spiacevoli infortuni. Se proprio non si ha il tempo di frequentare un corso, consiglio di leggere almeno qualche libro o attingere informazioni sui siti internet al fine di recuperare esercizi e tabelle ideate per i neofiti. Tipicamente l’approccio alla corsa consiste in sessioni di camminata alternata a corsa, allo scopo di abituare l’apparato muscolo-scheletrico alle sollecitazioni meccaniche del gesto. Col passare delle settimane si può aumentare il tempo della corsa e ridurre quello della camminata, sempre dedicando del tempo agli esercizi di tecnica (andature, salti e balzi). Gli errori più comuni sono quelli di atterrare sui talloni, tenere una postura ingobbita o seduta, strisciare i piedi o, in generale, essere contratti in vari punti del corpo (spalle, glutei, braccia e gambe). Avanti nel tempo, non prima di alcuni mesi e una verifica dello stato di forma, si possono introdurre schemi di allenamento più complessi, che prevedono passi differenti e ripetute. Il segreto della corsa è avere pazienza. Anche se il vostro motore da nuotatore è prestante e vi spinge a correre al massimo da subito, la vostra carrozzeria e il vostro telaio sono tutti da costruire.
Le scarpe giuste
Sembra strano, ma usare le scarpe da ginnastica per correre è una cosa tremendamente sbagliata. Lo stesso vale per quelle da tennis o da basket. Per correre bisogna usare scarpe da running. Anche qui: esistono scarpe da running di diversi tipi. La scelta sul modello dipende dalla velocità, dal peso e dal tipo di appoggio del piede. Se si corre a basse velocità o si è soggetti pesanti, le scarpe da scegliere sono quelle ammortizzate, costruite in modo tale da smorzare le sollecitazioni meccaniche e ridurne gli effetti deleteri su articolazioni, giunture e spina dorsale. Queste sono anche definite A3 o A4, a seconda che l’appoggio del piede sia neutro o in iper-pronazione (ossia la caviglia ceda in modo eccessivo verso l’interno durante la corsa). Per soggetti veloci e leggeri, invece, ci sono scarpe di grammatura più contenuta ma sempre ammortizzate (A2), o le scarpe da gara. Per fare il giusto acquisto e lasciarsi guidare nel marasma di marche e modelli consiglio di andare in un negozio specializzato in scarpe e abbigliamento da running. Il personale normalmente vi indirizza solo dopo avervi fatto alcune domande e verificato il vostro modo di camminare o correre.
Arrivati a questo punto della nostra rubrica “Il Triathlon per principianti”, sappiamo dunque nuotare, abbiamo cominciato a correre e ci siamo procurati una bici decente. Cosa rimane da fare prima di poter partecipare a una gara di triathlon? Continuate a seguirci per scoprirlo! 😉
Antonio Loglisci > www.swim-fit.com