Nuotare è bello. Nuotare è liberatorio. Nuotare è sano. Nuotare e basta, alla lunga, può diventare monotono.
Per mantenere accesa la fiamma della passione verso il nostro sport preferito può essere utile variare. Già, ma in che modo? Inizialmente si possono esplorare gli altri stili, poi si possono provare distanze di gara diverse da quelle abituali, quindi si possono sperimentare le acque libere. E se tutto ciò ancora non bastasse, si può sempre correre fuori dall’acqua e andare a prendere la bicicletta!
IL TRIATHLON
Il triathlon è uno sport multidisciplinare che dal 2000 fa parte delle Olimpiadi. Il regolamento richiede che i concorrenti effettuino una prova di nuoto, una di ciclismo e una di podismo, utilizzando una zona cambio per accedere al materiale utile ad affrontare la prova successiva.
Il tempo non viene mai fermato, così anche le transizioni costituiscono una parte importante della gara. Le distanze più tipiche sono:
– lo Sprint (750mt di nuoto, 20km di bici e 5km di corsa)
– l’Olimpico (1,5km di nuoto, 40km di bici e 10km di corsa)
– l’Half Ironman (1,9km di nuoto, 90km di bici e 21km di corsa)
– l’Ironman (3,8km di nuoto, 180km di bici e 42km di corsa).
In termini di tempo il nuoto è la frazione che in una gara dura meno, di contro è la più tecnica delle tre discipline. Questa può avere luogo sia in piscina sia in acque libere. In entrambi i casi è previsto un certo contatto fisico tra gli atleti, che ai meno abili può creare disagio quando non addirittura panico. Nel caso delle acque libere, al di sotto di certe temperature viene concesso, quando non addirittura reso obbligatorio, l’uso della muta in neoprene.
Se siamo nuotatori, non c’è molto di più da sapere sulla nostra frazione preferita. È invece utile capire cosa serve per prepararsi anche nel ciclismo e nel podismo. Nelle prossime settimane approfondiremo proprio questi aspetti, seguiteci! 😉
Antonio Loglisci > www.swim-fit.com