Swim the Big Blue – Incontri ravvicinati con gli squali. La cosa si fa interessante!

Triathlon/Acque Libere
Scritto da: Ben Hooper at 17 Settembre '15 0
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Questi mesi estivi, a parte quindici giorni in Inghilterra, li ho passati totalmente ad allenarmi a Key West, Florida. A giugno non ho valutato correttamente i rifornimenti in termini di idratazione e, dopo otto giorni di ottimi allenamenti, mi sono dovuto fermare per quattro giorni a causa di un colpo di calore. Credo che la causa sia stata aver nuotato sotto il sole di mezzogiorno, con una temperatura esterna di 31-32°. In piscina la temperatura dell’acqua era praticamente la stessa e in mare soltanto un grado in meno. Probabilmente il connubio fra il caldo e la mancanza di una corretta idratazione ha provocato il colpo di calore. Dopo aver duramente imparato la lezione, l’allenamento di giugno è tornato alla normalità: con il caldo incredibile e l’aumento del ritmo e del volume, ho assunto 8-10 litri di liquidi al giorno, latte, integratori aggiuntivi MyH2Pro e altri integratori di aminoacidi ed ho aumentato il mio apporto proteico a oltre 145 g al giorno (pollo, integratori, avena, nocciole).

Tuttavia, dire che non ero soddisfatto dell’allenamento di giugno è senz’altro un eufemismo. Avevo passato tre settimane lì a prepararmi, a combattere il caldo, per poter partecipare al FKCC Round Island Swim, il cui percorso prevede di nuotare intorno all’isola di Key West in un tempo di circa 5 ore (a seconda della corrente), ma, naturalmente, la guardia costiera americana non ha autorizzato lo svolgimento questo  evento di 20 km a causa di una tempesta di fulmini e del mare molto mosso, che potevano mettere in pericolo i kayak di supporto. Mi è dispiaciuto tantissimo per Lori Bosco, fantastica coach del Florida Keys Community College e splendida persona, che ha messo tutta se stessa nell’organizzazione dell’evento, ma è stata sconfitta da madre natura. Così, con grande delusione e i fulmini che continuavano a cadere, non ho avuto altra scelta che prendere un aereo il giorno successivo e volare dritto a casa, in Inghilterra, e dedicarmi alla nostra settimana di incontri nelle scuole a Cheltenham, nel Gloucestershire, Gran Bretagna. I ragazzi sono stati fantastici! La prossima settimana di incontro con le scuole è prevista per la metà di settembre.

Mentre ero in Inghilterra, la temperatura esterna a Key West è aumentata fino ad una media di 32°, con la temperatura dell’acqua a 31-32, un tasso di umidità tra il 75 e il 90 per cento e terribili tempeste con tuoni e fulmini. E’ stata dura e l’allenamento è stato veramente difficile, anche perché quel sole che contribuisce a ricreare perfettamente le condizioni in cui svolgerò la mia impresa, mi ha provocato irritazioni e scottature e mi ha seccato la pelle…inutile raccontarvi che tutto questo non è divertente a contatto con l’acqua salata del mare, ma sto continuando ad utilizzare creme idratanti, lozioni e collutorio durante gli allenamenti in mare per combattere questi fastidi.

E poi, chiaramente, ci sono le creature marine. Non dimentichiamoci che i nostri bellissimi oceani sono brulicanti di vita. In una sola settimana mi sono imbattuto quattro volte in uno squalo al largo di Smathers Beach e nei pressi di Sigsbee, Key West. Non so chi di noi due avesse più paura, ma, inutile dirlo, ho continuato a nuotare e alla fine lo squalo pinna nera e quell’altro bestione di cui non so il nome si sono tolti dalle scatole e mi hanno lasciato finire la sessione di allenamento. Grazie ragazzi, grazie Poseidone! L’ultimo venerdì a Key West, comunque, ho avuto un incontro davvero ravvicinato…stavo quasi per uscire dall’acqua! La visibilità era molto scarsa da tutti i lati, ma ho visto almeno due squali, nascosti nell’ombra lungo la barriera corallina, con il vento che sollevava onde anche di un metro e mezzo in alcuni punti. Ho deciso di continuare, ma, ve lo dico onestamente, nutro profondo rispetto per i nostri amici dai denti affilati e rimango estasiato dalla loro grandezza,  dalla loro bellezza e dalla loro libertà, per quanto incutano grande paura. Al di là di questo, sono nella loro casa ed è giusto rispettare l’oceano e i suoi abitanti. Stupendo, uno spettacolo a cui valeva davvero la pena assistere, anche se un po’ troppo da vicino per i miei gusti, soprattutto quando sei a 800 metri dalla spiaggia, l’acqua è profonda, la visibilità è scarsa e i tuoi compagni sono a più di mezzo miglio da te.

Da quando mi alleno lì sono stato punto dalle meduse e dalle pulci di mare più di una volta, ma resisto. L’Atlantico non potrà che essere peggio. Nonostante le condizioni non sempre favorevoli, riesco sempre a completare una sessione doppia e una sessione singola lunga di 14-20 km. Con l’allenamento ci sono, ma magari dovessi preoccuparmi solo di quello…La parte organizzativa della spedizione è complicata, non è facile coinvolgere gli sponsor e allenarsi e occuparsi delle pubbliche relazioni allo stesso tempo.

Gli alti e bassi di questo periodo sono stati molti. Alcuni riguardano il fatto che sto mettendo alla prova il mio fisico, che devo combattere la stanchezza mentale e incassare il rifiuto degli sponsor, quando invece sembra che sia negli Stati Uniti che in Gran Bretagna ci sia davvero un grande sostegno per questa epica impresa. Altri riguardano il fatto che mi manca mia figlia in Inghilterra e che devo fare i conti con i cambiamenti che sta subendo la mia vita personale: sto riflettendo sugli errori e sui rimpianti del mio passato…nuotare ti dà un sacco di tempo per pensare. Credo sia qui che entrino in gioco gli esperti che sono al mio fianco e le strategie di Richard Collins, psicologo dello sport. Come direbbe lui, tutto questo deve nutrire la mia psiche, rafforzare la mia resistenza in vista della traversata dell’Atlantico e darmi la conferma di quello che ho sempre saputo: che posso farcela e che arriverò in Brasile per le Olimpiadi. Possiamo farlo ed essere di ispirazione per tutto il mondo!

www.swimthebigblue.com

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Author

Scritto da:

Ben Hooper

Ben was born in London, United Kingdom, and as a child moved within the UK and EU with his family and the British Army. As an adult Ben has served with the military, police and worked within mental health and Psychology. In his spare time, he writes fiction and is a 2* AIDA freediver and Open Water PADI scuba diver, and has previously competed in amateur triathlon. His love of open water and swimming, is second only to being a father. However, Ben's inspirational story of surviving premature birth, collapsed lungs and death in ICU at birth, is highlighted further by his drowning at five-years of age in a swimming pool in Belgium, which only served to enthuse him and drive on his love of water and the sea; swimming and the challenge he faces today...